Homocaust

HOMOCAUST di Corradino Pellecchia con Dario Riccardi ed Emiliano Ruozzo 

Sabato 27 gennaio 2018 - ore 20.15

Suggestioni visive con l’installazione “Lager” di Tommaso Pirretti

Anche quest’anno l’associazione culturale Art. Tre vuole rendere omaggio alla memoria delle vittime della Shoah presentando lo spettacolo di Corradino Pellecchia “Homocaust”.

Dopo lunghi anni, un omosessuale, sopravvissuto alle umiliazioni e agli stenti dei campi di concentramento, spinto dalle tragedie e dai nuovi orrori che si succedono nel mondo, decide di rompere il silenzio e di raccontare le vicissitudini che hanno caratterizzato il suo passato. Ed ecco allora che, come fotogrammi di una pellicola, riaffiorano i ricordi con il loro carico di dolore.

Un intenso monologo a due voci,che ripercorre, senza retorica, il triste destino di migliaia di vittime innocenti della ferocia nazista.Uno spettacolo per stimolare e comprendere quello che è avvenuto, per ribadire che ciò che è stato non si può dimenticare, non si può tacere, non si può ignorare.Perché, come diceva Brecht: “Il ventre che partorì la cosa immonda è ancora feconda”.

Come quinta evocativa l’installazione “Lager” dell’artista lucano Tommaso Pirretti: un memento ai “mostri” da sterminare, ebrei, omosessuali, liberi pensatori, oppositori di regimi, disabili, barboni, zingari, ovvero i “diversi” da recludere e far sparire.

Il lavoro di Pellecchia vuol mettere in luce una pagina ancora poco conosciuta dell’Olocausto, le violenze subite dagli omosessuali, vittime senza voce e senza giustizia. Inseguiti dal paragrafo 175, che risaliva al 1870, inasprito dai nazisti, furono imprigionati, perseguitati, torturati, uccisi, anche in base a semplici sospetti e delazioni. Ma su di loro calò il silenzio. Solo sul finire degli anni Novanta, Pierre Seel, Heinz Heger, Jean Le Bitoux con i loro libri ci hanno restituito la memoria della deportazione degli omosessuali, taciuta dalla storiografia ufficiale, rimossa dalla memoria collettiva, osteggiata perfino dalle altre categorie di deportati.

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